Io non so.
Scrivere di sè in natura

Decidiamo di partire e di cogliere l’occasione delle esperienze all’aperto per lavorare sulla scrittura riflessiva e vedere se questo obiettivo didattico può supportare anche la crescita della classe nella sua dimensione educativa. Gli incontri all’aperto si rivelano estremamente positivi: i primi due li realizziamo nel giardino della scuola, il terzo in un parco poco distante, che raggiungiamo a piedi in una decina di minuti. Così decidiamo di organizzare una giornata in fattoria didattica e di realizzarvi un lungo laboratorio di scrittura all’aperto senza dimenticare un tempo per cucinare e mangiare assieme. La giornata è splendida con i colori tipici della campagna a primavera. Iniziamo accompagnando la classe in una passeggiata esplorativa dando la consegna a ciascuno di annotare su un taccuino tutte le domande che l’ambiente sollecita, prendendo ispirazione dai lavori sul domandare caratteristici della Philosophy for Children. Alterniamo tratti di cammino in silenzio ad altri di corsa o chiedendo di camminare al ritmo più lento possibile. Arrivati nei pressi di un vigneto ci sediamo e raccogliamo tutte le domande emerse in grande quantità. Ogni ragazzo ne sceglie una da cui prende spunto per la composizione di una poesia, aiutati anche dalla lettura di un testo di Tagore, che funge da modello di ispirazione. Durante la fase di scrittura chiediamo ai ragazzi di sedersi distanziati l’uno dall’altro e di osservare con attenzione ciò che li circonda e di cogliere anche da questa fase osservativa degli spunti per i propri testi.

Arriverà dopo il pranzo il momento per una lettura condivisa dei testi e per la raccolta dei feedback sulla giornata.