La III R è una classe della sezione professionale dell’istituto ad indirizzo meccanica. Il percorso con loro dura più degli altri, circa tre mesi e ci porta a fare lezione all’aperto in diversi luoghi anche perchè il giardino della loro scuola non si rivela adatto: troppo rumoroso e frequentato. Non è una scuola in cui gli studenti stiano sempre in classe! L’idea è quella di intrecciare in maniera flessibile l’esperienza negli ambienti naturali con attività di sperimentazione del linguaggio poetico, ma quest’ultimo è percepito
dagli studenti e dall’insegnante, almeno inizialmente, come molto distante e ostico. La classe sa che si lavorerà all’aperto, ma a differenza delle altre classi il primo incontro ci mette di fronte a una certa resistenza. Dagli interventi degli studenti sembra che
si aspettino un percorso sull’educazione ambientale e quindi pensano che si dovrà parlare di inquinamento, riciclo e così via.
Già dal secondo incontro ci spostiamo in una parco cittadino molto più tranquillo e si chiarisce che il focus sarà diverso. Durante gli incontri dedichiamo del tempo anche
alla lettura di testi della letteratura (Saba, Deledda, Ungaretti) approfittando del clima
di ascolto e interesse favorito dal contesto outdoor. Durante gli ultimi due incontri andiamo ad esplorare un bosco cittadino, luogo molto selvatico, dove sostiamo per la composizione di testi poetici. Vi entriamo in silenzio per cogliere rumori, suoni, suggestioni e iniziamo a raccontarcele. Ritorniamo con carta e penna la settimana successiva, e ci mettiamo in ascolto appuntando pensieri e visioni che prendono forma in piccoli testi dal titolo Il bosco come me.
Il percorso si chiude in fattoria, nel mese di maggio: le ultime rifiniture alle poesie e lo scambio di feedback sul percorso svolto si uniscono ad un momento festoso in cui i ragazzi si accendono un fuoco per cucinare assieme il proprio pranzo.